L'11 settembre di Eddy il ribelle by Eraldo Affinati

L'11 settembre di Eddy il ribelle by Eraldo Affinati

autore:Eraldo Affinati [Affinati, Eraldo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Gallucci
pubblicato: 2011-07-27T22:00:00+00:00


«E chi sarebbero questi amici?»

«Sei curioso, eh? Kristal, Esther, Eduardo, Thomas, Samuel, Kevin…»

«Aspetta. State tutti insieme?»

«Certo. Casa mia è un porto di mare. Ma tu dove sei e perché hai chiamato?»

«Brooklyn. Non ho trovato quel che cercavo. Ho bisogno di parlarti»

«Sì»

«Sul serio»

«Prima devi smettere di raccontarmi bugie»

«Promesso. Quando ci vediamo?»

7

Smettere di raccontare bugie. Facile a dirsi! Nei giorni che seguirono il primo incontro fra i due giovani il tempo rotolò nell’antica scarpata come un meteorite nelle profondità dello spazio. Nadine e i suoi amici videro Eddy diverse volte, ma quel tipo un po’ eccentrico continuò a rappresentare per loro una specie di mistero.

Cosa ci faceva a New York un mese dopo l’attentato? All’idea dell’amico scomparso nell’inferno delle Twin Towers credevano in pochi. Fosse stato vero, Eddy avrebbe dovuto denunciarne l’assenza in commissariato. Ma lui, guarda caso, questo non lo voleva fare. Segno che nascondeva qualcosa. Ecco perché, nei suoi confronti, tutti mantenevano una certa distanza. Soltanto Nadine sembrava accettarlo, anche se non era ancora riuscita a capirlo fino in fondo.

Il ragazzo s’era sistemato in un alberghetto di Tribeca. La scritta “We are open”, esposta sulla porta d’ingresso, pareva fatta apposta per invitarlo a entrare. Quando si affacciò nella hall deserta e polverosa, una vecchia obesa seduta alla cassa lo accolse come un’apparizione inaspettata: nessuno, tranne gli abitanti del quartiere e le squadre dei volontari, sceglieva di pernottare così vicino a Ground Zero. Si mormorava che gli effluvi dell’aria bruciata potessero causare danni ai polmoni. E poi, diciamo la verità, non era piacevole vivere a pochi passi da chissà quanti cadaveri. Vite spezzate, passioni recise, sogni distrutti, affetti smarriti.

Troppo dolore tutto insieme da sopportare!

L’unico cliente dello Star System – questo il nome dell’hotel – sembrava essere proprio Eddy, che utilizzò in modo assai vantaggioso la legge della domanda e dell’offerta. Quella era stata una delle rare lezioni capaci di incuriosirlo, quando l’insegnante l’aveva spiegata dall’astronave di economia: «Se un determinato prodotto è venduto da molte persone, mentre sono poche quelle interessate ad acquistarlo, il prezzo di quel prodotto è destinato a diminuire».

Di conseguenza ora Eddy, per pochi dollari, poteva usufruire di una magnifica suite con televisione a colori, impianto stereo e cucinino. Gli ci voleva, dal momento che, di nascosto dalla proprietaria, con l’ausilio di programmi speciali conservati in una lastra invisibile sotto il torace, aveva costruito una serie di messaggeri meccanici che sguinzagliava per Downtown alla ricerca di Matuzalem.

Erano camuffati da guardie, ragazzetti, mimi, donne delle pulizie, cani, volatili e c’erano perfino un paio di topolini, gli unici in grado di penetrare nei pertugi che il cumulo di rottami aveva creato. Li faceva scendere ogni giorno dalla scala antincendio, non prima di aver impartito loro, nel rapido breefing mattutino al tavolo del salone, le istruzioni necessarie: raggio d’azione, obiettivi da raggiungere, richieste da formulare.

Chiunque avesse provato a parlare con questi sistemi tecnologici avanzati non avrebbe avuto sospetti circa la loro natura. Al massimo l’agente di polizia poteva sembrare un po’ troppo rigido, il mimo particolarmente bravo, il colombo quasi ammaestrato.



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